Una vita dedicata all’acquariofilia

Werther Paccagnella (1922–1995) è considerato un pioniere dell’acquariofilia in Italia, tanto da essere definito “uno dei padri dell’acquariofilia in Italia”
Nato a Bologna nel 1922, sviluppò sin da giovane una passione per gli acquari. Nei primi anni ’40 frequentava assiduamente il negozio “Acquario Tropicale De Santis” a Roma, dove rimase affascinato dal mondo sommerso e dalle tecniche d’allevamento allora emergenti. Questa esperienza lo ispirò ad avviare una propria attività nel settore: nel secondo dopoguerra fondò così l’Acquario di Bologna, inizialmente un piccolo negozio in via Carbonesi a Bologna
L’Acquario di Bologna crebbe rapidamente da impresa familiare a punto di riferimento nazionale. Negli anni ’50 Paccagnella pubblicò La vita nell’acquario, un manuale-catalogo illustrato che combinava consigli pratici per allestire e mantenere acquari con un catalogo di pesci e piante esotiche disponibili. In parallelo l’Acquario di Bologna ampliava il proprio raggio d’azione: da semplice negozio, divenne un’azienda vera e propria con un laboratorio per l’allevamento e serre per la coltivazione di piante acquatiche. Entro gli anni ’70 la ditta assunse dimensioni industriali, arrivando a contare una trentina di dipendenti e trasformandosi successivamente in una S.p.A. (società per azioni) con circa 100 dipendenti. L’azienda, rinominata Euraquarium dagli anni ’80, divenne la più importante impresa acquaristica in Italia e una delle maggiori a livello mondiale. Un rapporto FAO del 1980 la descrive come “la più grande nel suo genere in Europa e probabilmente una delle maggiori al mondo”, con strutture dedicate sia all’importazione e commercio di pesci (acqua dolce e marina) sia alla produzione di accessori per acquari.
Nel corso della sua carriera, Paccagnella fu non solo un imprenditore di successo ma anche un divulgatore e autore prolifico. Ha scritto diversi libri e opuscoli sull’acquariologia, contribuendo a diffondere conoscenze tecniche tra gli appassionati. Negli anni ’70 collaborò con l’esperto Hans J.Hansmartin De Jong alla realizzazione di manuali completi: uno dei più noti è Tutto Acquario (prima ed. 1978), un volume di riferimento sull’acquario d’acqua dolce (tecnica, chimica, pesci e piante). Inoltre Paccagnella curò l’edizione italiana di guide straniere: ad esempio Piccola guida per l’acquario ideale, adattamento di un manuale Tetra, e scrisse con Erva Pineri il manuale Notizie pratiche sull’acquario marino (1977), segno del suo interesse anche per l’acquariologia marina. La sua competenza spaziava infatti dall’acqua dolce all’acqua salata, dalla botanica acquatica alla cura di rettili e anfibi: col tempo l’Acquario di Bologna/Euraquarium ampliò l’offerta includendo rettilari, terrari e perfino voliere per piccoli mammiferi e uccelli. Werther lavorò fianco a fianco con la moglie Vera, abile amministratrice, formando una coppia determinante per il successo dell’azienda. Paccagnella rimase alla guida dell’impresa fino ai primi anni ’90; si spense a Bologna nel 1995 all’età di 73 anni, lasciando un’eredità importante nel mondo degli acquari.
Metodo e approccio all’acquario
Fin dagli esordi, Paccagnella adottò un approccio pratico e scientifico all’acquariofilia, frutto anche dell’influenza della scuola tedesca. Nel suo negozio e nei suoi scritti enfatizzava l’importanza di ricreare in vasca un ecosistema equilibrato e stabile, curando aspetti come filtraggio, illuminazione e qualità dell’acqua. La vita nell’acquario (anni ’60) offriva al lettore istruzioni dettagliate sull’installazione delle vasche, sulla manutenzione ordinaria e sulla prevenzione delle malattie dei pesci. Paccagnella incoraggiava i neofiti a conoscere la biologia di pesci e piante: ad esempio descriveva specie esotiche nei suoi cataloghi, indicando esigenze alimentari e ambientali. Questo taglio didattico era in linea con il suo metodo: unire la vendita di materiali vivi e attrezzature alla formazione degli acquariofili, affinché ottenessero successo nell’allevamento in casa.
Un tratto distintivo del “metodo Paccagnella” fu l’attenzione all’innovazione tecnica. L’Acquario di Bologna fu tra i primi in Italia a commercializzare alimenti secchi bilanciati, sistemi di filtraggio efficienti e vasche di design. Negli anni ’70-’80 l’azienda produsse in proprio linee di acquari in vetro e mobili integrati, come la serie “Tiffany” – acquari eleganti da arredamento. Paccagnella sperimentava anche soluzioni logistiche: già dagli anni ’50 effettuava spedizioni di pesci vivi in tutta Italia, utilizzando accorgimenti come l’aggiunta di blu di metilene all’acqua per ridurre lo stress e le infezioni durante il trasporto. Fu quindi un precursore nel trasporto di animali acquatici, permettendo la diffusione dell’hobby anche in zone prive di negozi specializzati.
Un altro elemento centrale del suo approccio fu la riproduzione in cattività. Presso i capannoni dietro la stazione di Bologna, Euraquarium allevava su larga scala pesci d’acqua dolce come carassi e altri Ciprinidi, destinati sia al mercato ornamentale sia ad usi particolari (ad esempio come esche vive per la pesca sportiva). Paccagnella comprendeva il valore di riprodurre specie in azienda: ciò garantiva un rifornimento costante e riduceva la pressione sulle popolazioni selvatiche. Emblematico è il caso dei ciclidi del Lago Malawi: Paccagnella decise di non importarne più di cattura già negli anni ’70, preferendo acquistare esemplari nati in allevamento da fornitori asiatici, ritenuti più sostenibili e affidabili. Questo atteggiamento denota una sensibilità verso la conservazione e un’attenzione alla qualità dei pesci venduti.
Paccagnella fu attivo anche nell’acquariologia marina, un campo pionieristico in Italia negli anni ’60-’70. La sua curiosità lo portò fino in Indonesia: nel 1971 a Giacarta scoprì un piccolo pesce marino dalle vivaci tinte giallo-viola, riconoscendolo come specie non ancora descritta. Ne inviò alcuni esemplari all’ittiologo Herbert Axelrod, che nel 1973 battezzò ufficialmente la nuova specie Pseudochromis paccagnellae (oggi Pictichromis paccagnellae) in onore di Werther. Questo pesce, noto in acquariofilia come dottyback di Paccagnella, divenne popolare per i suoi colori sgargianti (da cui il soprannome italiano “pesce romanista” in omaggio alla squadra giallorossa di Roma). Il fatto che porti il suo nome è un tributo all’importanza di Paccagnella nella comunità acquariologica internazionale.

Lo Pseudochromis paccagnellae (oggi Pictichromis paccagnellae) è un pesce marino dai colori vivaci scoperto da Werther Paccagnella nel 1971 e a lui intitolato
In sintesi, il metodo di Paccagnella coniugava passione, rigore scientifico e spirito imprenditoriale. Era solito sperimentare in prima persona: la varietà di animali ospitati nelle sue strutture (pesci tropicali, coralli, tartarughe, serpenti, uccelli esotici, piante rare) testimonia la sua visione a 360° della naturailmiobloginunozaino.blogspot.com. Tale eclettismo gli permise di introdurre nel mercato italiano nuove specie e tecniche d’allevamento, mantenendo però sempre un approccio rispettoso degli animali e attento alla divulgazione delle migliori pratiche tra gli appassionati.
Divulgazione e comunità di appassionati
. Queste visite, tenute anche dal suo collaboratore tecnico Nerio Brintazzoli, riscossero tanto successo da richiedere più repliche per soddisfare le richieste del pubblico.
Sul fronte editoriale, Paccagnella fu un attivo curatore di riviste e collane specializzate. Negli anni ’80 collaborò con la rivista Aquarium (edizione italiana), contribuendo articoli e supplementi monografici. La sua casa editrice Primaris (fondata con Hans De Jong) pubblicò diverse opere divulgative a prezzi accessibili, diffondendo la cultura acquariologica in un’epoca in cui internet non esisteva. Le sue pubblicazioni, ricche di fotografie e scritte in stile chiaro, hanno formato generazioni di appassionati. Molti acquariofili degli anni ’70-’80 ricordano di aver iniziato grazie ai libri di Paccagnella o ai prodotti dell’Acquario di Bologna. Ad esempio, c’è chi racconta di aver ordinato per corrispondenza una coppia di pesci Guppy da bambino, ricevendoli in stazione dentro acqua colorata di blu (un’emozione che segnò l’inizio di una vita da appassionato). Allo stesso modo, ex-dipendenti e collaboratori testimoniano quanto Werther fosse generoso nel trasmettere il suo sapere: amava discutere di acquari, condividere esperienze di viaggio e scoperte scientifiche con chiunque mostrasse interesse.
Il pubblico a cui Paccagnella si rivolgeva era dunque eterogeneo. Da un lato vi erano i clienti comuni – famiglie, bambini, hobbisti alle prime armi – attratti dalla bellezza di un piccolo mondo subacqueo in salotto. Per costoro Werther scrisse guide “passo passo” e sviluppò kit e acquari completi pronti all’uso, facilitando l’allestimento iniziale. Dall’altro lato, c’era la comunità crescente di acquariofili esperti e naturalisti, con cui Paccagnella instaurò un dialogo proficuo. Partecipava regolarmente a fiere internazionali (come Interzoo a Norimberga), dove non solo promuoveva i prodotti della sua azienda ma prendeva anche contatti con ricercatori, fornitori e allevatori di tutto il mondo. Grazie a questa rete internazionale, introduceva in Italia nuove specie di pesci e piante, arricchendo le conoscenze degli appassionati locali. La sua abitazione stessa divenne un piccolo museo vivente: ospitava collezioni di conchiglie, orchidee rare, bonsai ultradecennali e naturalmente innumerevoli acquari e terrari.
L’impatto di Paccagnella sulla comunità di appassionati è visibile ancora oggi. Molti lo ricordano come un mentore e un esempio di dedizione. La sua azienda, oltre a vendere prodotti, educava il pubblico: ad ogni acquario venduto spesso allegava schede informative; i cataloghi annuali dell’Acquario di Bologna erano attesi dagli hobbisti anche per i contenuti tecnici che fornivano, non solo per il listino prezzi. In un’epoca pre-digitale, Paccagnella riuscì a creare una rete di conoscenza: i suoi clienti diventavano appassionati consapevoli, diffondendo a loro volta consigli e “trucchi del mestiere” ad amici e conoscenti. Attraverso la divulgazione capillare (libri, articoli, conferenze, visite guidate), Werther Paccagnella formò una generazione di acquariofili italiani consapevoli e competenti, contribuendo in modo determinante a far uscire l’acquariofilia dalla nicchia degli specialisti per renderla un hobby popolare e alla portata di tutti.
Fonti
- Emiliano Spada – Antique and Vintage Catalogs: Time Portals to a Magnificent Past, Museum of Aquarium & Pet History (MOAPH), 2022. moaph.orgfao.org
- Gianni Di Lena – Che cosa facciamo di lui: uno spettro! (articolo blog), 2016. giannidilena.altervista.orggiannidilena.altervista.org
- Marilena (Il Mio Blog in Uno Zaino) – Un acquario a 360° (articolo blog), 2013. ilmiobloginunozaino.blogspot.com
- Wikipedia (it) – Pseudochromis paccagnellae, etimologia della specie (ultimo accesso: 2025). it.wikipedia.orgit.wikipedia.org
- FAO – Report to the Government of Mozambique on the Organization of the Ornamental Fish Trade, Appendix 6, 1980. fao.orgfao.org
- Maremagnum.com – Descrizione scheda libro La vita nell’acquario di W. Paccagnella (s.d., ca.1968). maremagnum.com
- Forum Acquariofilia Facile – Discussione “Quando l’insonnia mi assale io racconto…”, utente “bitless”, 2020 (testimonianza su Euraquarium). acquariofiliafacile.it
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